Prova desolante

La disfatta dell’opposizione

L’opposizione in democrazia ha responsabilità importanti, innanzitutto, con un sistema elettorale maggioritario, ha il compito di preparare l’alternativa al governo in carica, poi quello di controllarne e denunciarne gli eventuali passi falsi. Il che non significa necessariamente contrapporsi al governo sempre e comunque. Un senso di maturità e di affidabilità per un’opposizione che si candida alla guida del paese, viene espresso anche incoraggiando e sostenendo il governo quando questo l’azzecca. Desolatamente, lo spettacolo offerto al Senato ieri sera, con la doppia mozione di sfiducia, è stato a dir poco sconcertante. Ma se le opposizioni stesse sanno che il governo passerà la prova tranquillamente, perché ostinarsi ad insistere? Peggio ancora si è visto come un’opposizione impotente in parlamento avesse cercato il colpo basso del referendum per mettere in difficoltà con le urne una maggioranza che ne è uscita rafforzata. Invece di pensare ad una qualche strategia, con la doppia sfiducia l’opposizione ha ammesso la sua insufficienza ed in alcuni casi anche la sua impreparazione, offrendo al premier la possibilità di grandeggiare. Non soddisfatta, si è rimessa al prossimo referendum, quasi fino allora potesse andarsene in vacanza. Lasciamo perdere che nonostante si sia in un epoca in cui le barriere ideologiche dovrebbero essere superate, Lega, Forza Italia e 5 stelle non sanno trovare una trama di intenti comuni. Resta il fatto che non si sappia nemmeno trovare un tema sul quale il governo venga messo in difficoltà eppure Renzi non è perfetto, ma a confronto dello spettacolo offerto, finirà che gli italiani si convinceranno per lo meno che è più serio dei suoi avversari. Toni, argomenti ed espressioni usati dai senatori sono tali che nessuno rimpiangerà la chiusura della seconda camera della Repubblica ed anche questo va a vantaggio del premier. Anche perché, gli italiani, oggi si convinceranno che in una simile condizione di smarrimento, di Palazzo Madama non ci sia più bisogno, domani, che di una simile opposizione ce ne sia ancora meno. Può darsi che tra dieci, 15 anni si costruisca un’opposizione seria, credibile, scrupolosa, capace di incalzare il governo con argomenti e fatti circostanziati e offrire così una prospettiva migliore per il paese di cui vi sarebbe bisogno. Allo stato dei fatti questa opposizione a dir poco velleitaria, senza idee e improvvisata, spiana la strada al governo.

Roma, 20 aprile 2016